Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano a Loano

Processione di San Cosima e Damiano del 1904

Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano di Loano è una chiesa dedicata a due santi particolarmente venerati in questa zona della Liguria.

A testimonianza di come questo fosse un vero e proprio punto di riferimento per la fede dei loanesi, l’edificio era abitualmente visitato dai marinai che, una volta tornati da lunghi e pericolosi viaggi sui velieri della marineria locale, rendevano grazie ai santi per la protezione ottenuta.

Per importanza storica e spirituale dunque, in santuario rientra sicuramente tra i luoghi da visitare a Loano.

Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano è un vero e proprio punto di riferimento per la fede dei loanesi

Il Poggio di San Damiano è il toponimo con cui viene ancora oggi indicata una vasta area collinare coltivata ad uliveto.

Di questa località si hanno notizie in un documento del 3 luglio 1076, con il quale il Vescovo di Albenga Mons. Deodato concede ai monaci del Monastero di S. Pietro de’ Monti di Toirano la giurisdizione su vari territori tra cui Lodanum super podium. Di quell’antico insediamento fino a pochi anni addietro rimaneva traccia in alcuni ruderi sparsi tra i ripiani terrazzati (detti fasce in dialetto ligure).

Pur non avendo una documentazione certa, sembra che intorno all’anno Mille i loanesi, per sfuggire alle sempre più frequenti scorrerie dei pirati, si rifugiassero nell’entroterra costituendo vari nuclei abitati. Uno di questi sorse sulla collina del Poggio lungo l’antico percorso che univa Loano a Ranzi per poi proseguire fino a Monte Carmo, sul sentiero del fieno, una mulattiera che nei secoli scorsi aveva notevole importanza economica poiché raggiungeva i terreni ove avveniva la fienagione.

Nonostante Raffo Doria con la stipula della convenzione del 1309 avesse concesso ai capi famiglia del Poggio la possibilità di edificare un nuovo insediamento sulla costa, l’abitato, come indicato dal Giustiniani (Castigatissimi Annali di Genova), ancora nel XVI secolo contava 50 fuochi (ogni fuoco era una famiglia composta mediamente di quattro persone) ma, forse a causa della pestilenza del 1657 e per eventi climatici (Piccola età glaciale), nei due secoli successivi venne completamente abbandonato.

La processione del 26 Settembre

La collinetta dista dal centro di Loano circa due chilometri, per raggiungerla si percorre il viadotto del Convento di Monte Carmelo e poi si prosegue lungo la strada che porta al confine con il Comune di Pietra Ligure.

Processione a Loano

Su un punto panoramico con un’ampia vista sui coltivi e sul golfo tra la Caprazoppa e l’isola Gallinara sorge la Chiesa campestre dedicata ai Santi Cosma e Damiano, festeggiati il 26 Settembre con una solenne processione molto seguita dagli abitanti di Loano e di Ranzi e durante la quale le due statue sono portate in processione tra gli ulivi dai fedeli.

Dopo la cerimonia religiosa la festa continua con pranzo sull’erba e momenti di convivialità. L’attuale cappella risale al XVII secolo, ma fu edificata sulle vestigia di un precedente edificio religioso che per tradizione popolare, risalirebbe al 1000, mentre secondo Padre Enrico del Sacramento, risalirebbe al XIII secolo.

Il canonico Paneri, nel “Sacro e Vago Giardinello e succinto Riepilogo delle Regioni delle Chiese e. Diocesi di Albenga, in Tre Tomi diviso, cominciato da Pier Francesco Costa Vescovo d’Albenga dell’anno 1624”, parla di “un eremitorio di Monte Oliveto discosto dal detto luogo di Loano un miglio circa posto sopra una sommità di un colle con due stanze per abitazione del romito, fabbricate dell’Ecc.mo Principe Doria con oratorio contiguo”.

Nel libro Cenni storici e memorie della città di Loano, Padre Enrico del Sacramento afferma che la chiesetta, era intitolata alla Madonna dell’Oliveto la cui effige era posta sull’altare tra i due SS. Cosma e Damiano. Solo successivamente venne intitolata esclusivamente ai due santi.

Il piccolo santuario era molto venerato dai loanesi che nel 1773 andarono in processione alla Madonna dell’Oliveto per chiedere la grazia di essere risparmiati da un’epidemia abbattutasi sulla città; inoltre era abitualmente visitata dai marinai quando facevano ritorno in patria dai lunghi e pericolosi viaggi sui velieri della marineria locale.

Si ringrazia Elisa Bruzzone per le informazioni e le foto gentilmente fornite per realizzare questo articolo.

Febbraio 20, 2021
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