Quando si nomina la Riserva Naturale Regionale di Bergeggi, si fa riferimento a una delle location più suggestive per quanto concerne il nostro patrimonio naturalistico.
Si tratta di un’area protetta di circa 8 ettari di estensione che va ad includere l’Isola di Bergeggi e un tratto di costa nelle sue immediate vicinanze. In questo contesto così particolare, il parco offre un tipico esempio di ciò che è la macchia mediterranea. Sull’isola infatti, abbondano tipici vegetali di questo ambiente, come vedremo in seguito.
Il Parco Marino di Bergeggi: un tipico esempio di macchia mediterranea
Oltre alla famosa isola, all’interno del parco è incluso un tratto di costa piuttosto particolare. Questo coinvolge sia Bergeggi che il vicino comune di Spotorno, presenta una morfologia alquanto variegata, costituita da una continua alternanza di promontori, piccole grotte e tratti di spiaggia poco accessibili.
In un contesto come questo, tipico della costa ligure, trova il suo habitat naturale l’Euphorbia Dendroides, una pianta diffusa in tutta l’area mediterranea, dalla Spagna al Nord Africa, fino all’Egeo, raggiungendo anche i 2 metri di altezza. Si tratta di un arbusto che cresce abitualmente sulle scogliere a strapiombo del mare, non avendo particolari necessità a livello di terreno e potendo dunque prosperare anche nelle zone più aride.
Altra “abitante” della Riserva Naturale Regionale di Bergeggi è la Campanula sabatia. Si tratta di una pianta emicriptofita che fiorisce tra giugno e luglio, offrendo dei colori tipici al panorama della zona. Il suo nome deriva dalla forma a campana del fiore mentre sabatia, fa chiaro riferimento al nome antico di Savona. Ciò a dimostrazione di come questo particolare vegetale sia strettamente legato a questo territorio.
Non mancano poi altre specie vegetali legate alle falesie della costa. Parliamo, tra le altre del papavero delle spiagge, di barba di Giove e di altri vegetali più o meno comuni.
Di fatto, quest’area costituisce un’attrattiva per chiunque si trovi a visitare Spotorno o Bergeggi durante i mesi primaverili ed estivi. In questo periodo dell’anno infatti, la fioritura della vegetazione offre un panorama davvero straordinario.
La flora sottomarina
Quando si parla di questa zona protetta però, limitarsi alla vegetazione di superficie è a dir poco riduttivo.
Va infatti considerato che nei fondali tra Noli e Bergeggi, è presente una prateria di Posidonia oceanica che si estende per svariati ettari, con una massiccia presenza nell’area anche di Cystoseira compressa. Anche se meno comune, da sottolineare anche la presenza di Cymodocea nodosa.
Piuttosto diffusa è l’alga rossa Corallina elongata così come tante altre specie tionitrofile.
Le tre zone che costituiscono il parco
L’area interessata, per favorire la tutela della stessa, è stata divisa in tre zone di salvaguardia.
Zona A
La zona A include il tratto di mare di fronte alla costa sud dell’Isola di Bergeggi. In questa porzione di mare è possibile effettuare immersioni subacquee autorizzate, ricerche scientifiche autorizzate e attività di soccorso.
Zona B
La zona B comprende il tratto di mare circostante l’Isola di Bergeggi in direzione della costa verso Punta Predani. In quest’area è consentita la balneazione e la navigazione a vela (non quella a motore, con natanti che superano i 5 nodi).
Zona C
La zona C comprende il tratto di mare restante, non incluso nelle precedenti zone. Qui è possibile l’ancoraggio in zone autorizzate e la navigazione (fatta esclusione delle moto d’acqua).
La fondazione del parco e gli obiettivi
A Bergeggi, il parco marino è stato istituito attraverso il Decreto ministeriale 7 maggio 2007. Secondo l’articolo tre di tale Decreto, l’area marina protetta in questione si prefigge diverse finalità, ovvero:
- tutela e la valorizzazione delle caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera, attraverso interventi di recupero ambientale;
- promozione dell’educazione ambientale e la diffusione delle conoscenze degli ambienti marini e costieri dell’area marina protetta, attraverso la realizzazione di programmi didattici e divulgativi presso scuole e non;
- realizzazione di programmi di studio, monitoraggio e ricerca scientifica nei settori delle scienze naturali e della tutela ambientale;
- promozione dello sviluppo sostenibile dell’area, con particolare riguardo alla valorizzazione delle attività tradizionali, delle culture locali, del turismo ecocompatibile e alla fruizione da parte delle categorie socialmente sensibili.