Albisola Superiore

  • Abitanti: 9.787 (dati aggiornati al 30-6-2019) fonte: Wikipedia
  • Altitudine: 10 m s.l.m.
  • Comuni limitrofi: Albissola Marina, Cairo Montenotte, Celle Ligure, Pontinvrea, Savona e Stella
  • CAP: 17011
  • Nome abitanti: albisolesi
  • Santo patrono: san Nicolò (festeggiato il 6 dicembre)
albisola superiore

Albisola Superiore è un borgo savonese rinomato per la sua spiaggia e le sue ampie passeggiate. Insieme ad Albissola Marina costituisce il territorio delle Albisole, famoso a livello internazionale per la lavorazione delle ceramiche.

La differenza nel nome dei borghi ( in quella detta “Albissola Marina “ compare con la doppia “esse”) è probabilmente dovuta ad un errore di trascrizione compiuto nel 1915 dalla consulta araldica, che deliberava per la concessione di un nuovo stemma.

Albisola Superiore: il borgo tra spiagge e monumenti archeologici

Il borgo di Albisola Superiore appartiene alla Riviera del Beigua. Il suo nucleo è suddiviso in due parti: Albisola Superiore, che dista 1 km dal mare, e Albisola Capo, frazione a picco sul mare, famosa per la sua spiaggia.

Il confine tra Albisola Superiore e Albissola Marina è segnato dal corso del torrente Sansobbia, sulle cui rive si è sviluppato il primo abitato paesano, all’epoca della dominazione romana.

Dai Romani alla Comunità del Giovo

Come avviene per gran parte del territorio italiano, il borgo di Albisola Superiore è stato sottoposto a diverse ere di dominazione. A seguito della caduta dell’Impero Romano, durante la cui dominazione si sviluppò il primo centro abitato di Albisola, il borgo passò sotto il controllo delle Abbazie di San Colombano di Bobbio, di San Salvatore di Giusvalla e di Santa Giustina di Sezzè, dipendenti dalla Santa Sede.

Durante i secoli medievali, il borgo fu ceduto al Marchesato di Savona, salvo poi divenire possedimento della Repubblica di marinara Genova. Successivamente alla disfatta della Repubblica genovese, il borgo fu inglobato nella Repubblica Ligure e poi posto sotto il dominio dell’Impero francese.

Da questi si separò nel 1815 per divenire parte del Regno di Sardegna e poi, nel 1861, del Regno d’Italia. Da allora, il borgo conobbe delle fasi amplificative urbanistiche, delle quali l’ultima risale al secondo dopoguerra.

In anni recenti, il Consiglio Regionale della Liguria ha bocciato la proposta di indire un referendum per l’unificazione dei comuni delle Albisole, che oggi sono autonomi l’uno dall’altro e preservano due differenti identità storico-culturali. Fino all’anno 2008, inoltre, Albisola Superiore ha fatto parte della Comunità montana del Giovo, un comprensorio montano formato da Albissola Marina, Albisola Superiore e altri 11 comuni.

Le attrattive di Albisola Superiore

Albisola Superiore vanta una spiaggia molto amata dai turisti per la sua tranquillità e l’ampia passeggiata che offre. Tuttavia, non c’è solo natura in questo borgo ligure: Albisola Superiore possiede svariate architetture di grande interesse.

Il paese di Albisola conta numerose chiese, alcune delle quali in stile romanico, come la Chiesa di San Pietro, e altre conservanti opere artistiche e scultoree rinomate. Una particolare menzione la meritano anche l’Oratorio di Santa Maria Maggiore, accanto alla bella Chiesa parrocchiale, e il Santuario della Madonna della Pace. Questo sorge lungo la strada che collega Albisola a Stella, comune di nascita di Sandro Pertini; si narra che Stellesi e Albisolesi lo edificarono nel 1578 quando siglarono la pace, dopo lunghe e sanguinose lotte fratricide.

Naturalmente non possiamo dimenticare il Museo della ceramica, denominato Manlio Trucco, che fu casa studio di questo artista. In esso si possono ammirare opere di pittori e ceramisti contemporanei come: Luzzati, lo stesso Trucco, Tullio Mazzotti, Arturo Martini ed altri ancora.

Oltre ciò, il comune di Albisola Superiore conta interessanti architetture civili, costituite da ville edificate tra il 1600 e il 1700, nonché un grazioso ponte medievale. La dominazione romana, inoltre, ha lasciato in eredità al borgo alcuni siti archeologici; uno in particolare riguarda i resti di una villa, con una superficie di circa 9.000 metri quadrati, con appartamenti privati destinati all’uso dei nobili abitanti e stanze adibite all’uso da parte di contadini impiegati nelle tenute agricole adiacenti al borgo.